Costituzione, mastrocinque accoglie invito mattarella :"inac in campo per la tutela dei diritti e rimuovere tutte le disuguglianze"
"La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell’ansia di chi cerca il lavoro. Nell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo. Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione".
"Siamo pronti a fare la nostra parte per rimuovere gli ostacoli, a condividere l'impegno di fare comunità, attraverso l'unità di intenti, coesione e forza morale" commenta il presidente di INAC Cia Alessandro Mastrocinque in occasione del 75* anniversario della Costituzione Italiana. E riprende le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciate nel discorso di fine anno, che diventano un faro che illumina l'orizzonte di questo 2023.
La Costituzione Italiana è la nostra bussola, che guida le azioni di tutti noi a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, e a perseguire la loro piena realizzazione. Senza distinzioni.
Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone.
Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive. So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno.
La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà.
Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata.
Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne - creano ingiustizie, feriscono il diritto all’uguaglianza.