Colf e badanti, oggi 10 gennaio ultimo giorno per pagare i contributi
Scadono i termini per versare i contributi previdenziali di colf e badanti relativi al quarto e ultimo trimestre 2022 (ottobre-dicembre). Alla quota dei contributi è obbligatorio aggiungere l'importo previsto per la Cassa Colf
Scade oggi martedì 10 gennaio il termine per versare i contributi previdenziali di colf e badanti relativi al quarto e ultimo trimestre 2022 (ottobre-dicembre). Alla quota dei contributi è obbligatorio aggiungere l'importo previsto per la Cassa Colf che è pari a 0,06 € orarie.
IL CONTRATTO COLLETTIVO ADEGUATO ALL'INFLAZIONE
Intanto si delinea una stangata per le famiglie, già alle prese con il caro bollette di circa 3mila euro annui. Il contratto collettivo che regola i rapporti di colf, badanti e baby sitter con le famiglie presso le quali lavorano prevede infatti un adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni in base all'inflazione, rilevata dall'Istat al 30 novembre di ogni anno. A novembre 2022 era all’11,8%, in pratica l’aumento potrebbe raggiungere il 9,44%.
IL 16 GENNAIO IL TERZO INCONTRO TRA LE PARTI
Il 16 gennaio si riunirà per la terza volta, la Commissione nazionale per l'aggiornamento retributivo relativo alle figure contemplate nel Ccnl domestico. E sarà l’ultima occasione per scongiurare l’aumento. Poi spetta al Ministero del Lavoro determinare la variazione periodica della retribuzione minima in misura pari all'80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall'Istat per quanto concerne le retribuzioni minime contrattuali e in misura pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell'alloggio. In questo caso, quindi, l'aumento rispetto ai minimi del 2022 sarebbe pari al 9,2%, mentre per i valori di vitto ed alloggio sarebbe dell'11,5%.
AUMENTI COMPENSATI SOLO IN PARTE DAGLI ADEGUAMENTI DELLE PENSIONI
Questi aumenti saranno compensati solo in parte dagli adeguamenti delle pensioni che recupereranno il 7,3% solo nel caso di assegni fino a quattro volte il minimo (gli altri hanno incrementi più bassi fino ad appena il 2,55% per quelli oltre dieci volte) e dal rinnovo dei contratti collettivi scaduti di altri comparti, ove venissero rinnovati nel corso del 2023.