Disoccupazione agricola 2023, domande in scadenza il 2 aprile 2024
AFFRETTATEVI.Potete rivolgervi ai nostri uffici del Patronato INAC-Cia in tutta Italia per compilare la domanda e farvi assistere nell'invio della richiesta
Disoccupazione agricola 2023, sono ancora aperte le domande per richiedere il sussidio economico destinato a tutti i lavoratori del settore agricolo che nel corso del 2022 hanno perso involontariamente l’impiego.
DISOCCUPAZIONE AGRICOLA 2023, COME FUNZIONA
L’erogazione, che avviene in un’unica soluzione, ha un tempo di lavorazione decisamente lungo (circa 115 giorni). Per questo è consigliabile affrettarsi e non aspettare l’ultimo giorno per l’invio della richiesta.
COME INVIARE LA DOMANDA
Per inviare la domanda per la disoccupazione agricola è possibile rivolgersi ai professionisti del Patronato INAC-Cia, che con competenza forniranno tutta l'assistenza necessaria. I lavoratori agricoli possono presentare domanda entro il 31 marzo.
Il lavoratore che intende fare domanda presso gli uffici di Patronato deve munirsi di documenti, come:
- copia del documento di riconoscimento e codice fiscale;
- copia codice fiscale coniuge;
- IBAN;
- Busta paga o contratto di lavoro;
- Modello 730/UNICO anno 2022 relativo ai redditi anno 2021.
DISOCCUPAZIONE AGRICOLA, DOCUMENTI NECESSARI PER LAVORATORI STRANIERI
Oltre alla documentazione sopra elencata, i lavoratori stranieri devono controllare ed esibire anche il permesso di soggiorno non stagionale, anche se assunti con contratto di lavoro a termine. Infatti solo con il permesso di soggiorno valido, i braccianti stranieri possono accedere all’indennità di disoccupazione agricola.
Inoltre, oltre ai documenti e all’eventuale permesso di soggiorno occorre essere certi di:
- essere iscritti agli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti per il 2022 o, in alternativa, avere un contratto a tempo indeterminato per parte del 2022;
- poter far valere almeno 2 anni di anzianità contributiva nel settore dell’agricoltura, ovvero nel 2021-2022.
Infine, occorre conteggiare bene i giorni effettivamente lavorati nel biennio 2021-2022: il minimo per beneficiare dell’indennità è pari a 102 giornate lavorate.