Incognita pensioni nel decreto lavoro, alzare le minime o ritoccare opzione donna
Il testo del Decreto Lavoro prevede novità anche sulle pensioni. Il 1 maggio prossimo in occasione del Consiglio dei Ministri, saranno approvate importanti novità che concernono le ipotesi di modifiche sulle pensioni
Incognita pensioni nel Decreto lavoro, alzare le minime o ritoccare Opzione Donna. Il dibattito del Governo è incentrato sulla possibilità di aumentare le minime, tanto quanto sull'ipotesi di ritoccare Opzione Donna.
Una parte del centrodestra, come Lega e Fi, spinge per utilizzare una fetta della dote a disposizione da quasi 3,5 miliardi per irrobustire le pensioni minime. Mentre la proposta alternativa guarda ad un allentamento della stretta su Opzione donna, così come vorrebbe la Ministra Calderone e ambienti vicini a FdI, e che per i restanti mesi del 2023 sarebbe meno costoso di un aumento degli assegni più bassi e consentirebbe di non assorbire una parte delle risorse.
PENSIONI MINIME, IPOTESI BONUS DA 10- 15 EURO AL MESE
Le decisioni saranno illustrate solo entro la fine del mese, e decisivo sarà il parere dei tecnici del Ministero dell'Economia. Ad oggi insiste il pressing della maggioranza sull'aumento delle pensioni minime, da Salvini al sottosegretario Durigon.
Ma con un aumento generalizzato, anticipando in tutto o in parte l’adeguamento del 2,7% già garantito per il 2024 a tutti i pensionati al minimo dalla legge di bilancio, il bonus si fermerebbe a 10-15 euro al mese. Non si esclude che potrebbe anche essere adottata una soluzione per fasce anagrafiche. In questo caso il taglio del cuneo rischierebbe però di non essere superiore a un punto: la decontribuzione per le retribuzioni fino a 25mila euro passerebbe dal 3% al 4% e quella sugli stipendio tra 25mila e 35mila euro dal 2% al 3 per centro.
Per entrambe le fasce non ci sarebbe quindi lo sconto di due punti evocato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Sconto che, almeno sotto i 25mila euro, potrebbe invece rimanere possibile con un intervento pensionistico su Opzione donna" riporta il Sole 24 Ore.
NESSUN ACCENNO ALLA RIFORMA PENSIONISTICA
Il documento di Economia e Finanza non ha fatto alcun cenno alle misure i da adottare dottare per il “dopo Quota 103”, ad esclusione dell’inserimento nell’elenco dei “collegati” alla manovra di un disegno di legge su interventi in materia pensionistica.
Il Def «non reca indicazioni specifiche sui contenuti delle misure che potrebbero essere adottate» nel settore previdenziale e cita esclusivamente il Ddl collegato, che potrebbe prendere forma soltanto nel momento in cui sarà portata a termine «l'analisi delle tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico italiano in base alla legislazione vigente». Una mission affidata, dal ministro Calderone, al neonato Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale.