Lavoro domestico: incentivi alle famiglie o si alimenta il nero
"L' introduzione degli incentivi alle famiglie per assumere collaboratori domestici in regola è l'unica strada perseguibile per evitare che l'adeguamento dei minimi orari possa tradursi in un ulteriore travaso nelle sacche del lavoro sommerso"
Il presidente del Patronato Inac Cia Alessandro Mastrocinque incrocia i dati rilevati da Inps e l'adeguamento scattato da gennaio all'80% per le retribuzioni minime, con un aumento del 9,2% e al 100% per le indennità di vitto e alloggio.
LAVORO DOMESTICO, I DATI INPS
Il dato rilevato da Inps sottolinea che i datori aumentano ma il 26% dei lavoratori in nero è nei servizi alle famiglie. Tale per cui è sulla capacità di spesa delle famiglie che bisogna intervenire. Il piano del Governo infatti prevede l’introduzione di un bonus ancorato all’Isee familiare «volto a coprire parte del costo complessivo del lavoro sostenuto per i lavoratori domestici».
"L'impiego nei servizi alle famiglie occupa una fetta importante di lavoratori in nero. Un quarto dei tre milioni di lavoratori in nero" spiega, citando i dati Inps. "Infatti sono 781mila tra colf, badanti e baby sitter, che si aggiungono alla platea dei 961mila lavoratori domestici regolari".
Il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso approvato dal Governo nell’ambito delle riforme previste dal Pnrr si avvale di una spinta all’emersione dei rapporti di lavoro domestico che arriva dalla sanatoria dei lavoratori extracomunitari avviata nel 2020.
"Ma l’aumento non copre l’intera platea delle famiglie che si avvalgono di collaboratori. Infatti tra i datori di lavoro, i grandi invalidi sono oltre 100mila, in aumento dell’8,4% fra il 2019 e il 2021" continua il presidente Inac Cia.
La retribuzione media mensile dei lavoratori domestici, che sono stranieri per il 70%, è di 962 euro per gli italiani e 911 euro per gli stranieri.
LA TRATTATIVA SUGLI ADEGUAMENTI RETRIBUTIVI
La mancanza dell'accordo tra le associazioni dei datori e i sindacati sugli adeguamenti retributivi, ha portato l'adeguamento retributivo all’80% dell’inflazione, quindi con incrementi superiori al 9 per cento rispetto al 2022.
Ma un passaggio così traumatico verso retribuzioni più alte si tradurrà facilmente in un ulteriore travaso di rapporti domestici verso il sommerso" conclude.