Pensioni agricole, l’inps sostiene la tesi di inac-cia: “non possono essere piu’ basse di quelle di cittadinanza”
Il presidente Inps Pasquale Tridico interviene alla IX Conferenza Economica della CIA al Palazzo Congressi di Roma per discutere di "Agricolture al centro" e conferma la tesi del Patronato Inac Cia
Le pensioni agricole italiane sono le più basse d'Europa. Una conferma che arriva anche dal presidente dell'Inps Pasquale Tridico in occasione della IX Conferenza Economica promossa dalla Confederazione Italiana Agricoltori al Palazzo dei Congressi di Roma, e che incrocia la battaglia del patronato Inac sull'ottenimento della soglia minima di dignità per le pensioni degli agricoltori, a cui poter agganciare i contributi versati durante l'attività lavorativa.
Il piano presentato dalla Confederazione che mette le "Agricolture al centro" presuppone una riorganizzazione dell'impalcatura dei servizi alle persone, a partire dalla riforma pensionistica così come indicato dal Patronato Inac. Le pensioni agricole italiane sono le più basse d'Europa, addirittura mediamente inferiori a quanto previsto per le pensioni di cittadinanza che valgono fino a 780 euro al mese.
Un obiettivo riconosciuto e condiviso dal presidente Inps, che nel suo intervento ha confermato la necessità di riconoscere un aumento alle pensioni minime degli agricoltori, oggi al di sotto del criterio di dignità stabilita dal reddito di cittadinanza. Il rappresentante nazionale dell'istituto di previdenza accoglie la tesi enunciata dal presidente Inac Alessandro Mastrocinque in merito all'urgenza di correggere le storture che affliggono il sistema pensionistico degli agricoltori, soggetti a carriere discontinue, quindi a pensioni "poco dignitose".
Proprio alla luce della centralità dell'agricoltore e del ruolo che gli viene riconosciuto come primo attore del fabbisogno alimentare e custode della tutela ambientale, non è immaginabile che ampie porzioni di pensionati percepiscano una pensione che si aggira intorno ai 450 euro. Il presidente Tridico conferma ciò che il Patronato Inac afferma da sempre: ribaltare il paradigma che assegna alle donne una pensione da 600 euro e agli uomini poco più di 800.
Affermare la soglia minima di dignità riconosciuta dalla direttiva Europea anche agli agricoltori è la richiesta presentata dal Patronato Inac e sostenuta dalla Confederazione, che deve rappresentare la soglia minima a cui poter aggiungere i contributi versati nel corso dell'attività lavorativa.