Politiche in favore degli anziani, alfabetizzazione digitale, socialità e co housing per 24 milioni di persone
Oltre alla riforma dell'assistenza per gli over 65 non autosufficienti, la legge 33/2023 in vigore dal 31 marzo scorso prevede numerose indicazioni di attività tese a migliorare la qualità della vita degli anziani
Oltre alla riforma dell'assistenza per gli over 65 non autosufficienti, la legge 33/2023 in vigore dal 31 marzo scorso, che delega al Governo la riforma delle politiche in favore delle persone anziane, prevede numerose indicazioni di attività tese a migliorare la qualità della vita di una fascia di popolazione importante, e che è destinata ad aumentare sempre di più.
L'introduzione di una prestazione universale graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale si avvale di specifici obiettivi così come indicato dal Pnrr.
Le attività indicate sono previste per le persone ancora in grado di provvedere a se stesse e da attuare tramite decreti emanati entro il 31 gennaio 2024.
POLITICHE IN FAVORE DEGLI ANZIANI, LE ATTIVITÀ INTRODOTTE DALLA LEGGE DELEGA
Insieme al Co-housing e all'alfabetizzazione digitale per aiutare gli anziani soli, c'è la spinta verso programmi e percorsi diretti a contrastare l'isolamento e la marginalizzazione, a promuovere il superamento degli ostacoli che impediscono l'esercizio fisico, favorire lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, realizzare nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare, promuovere l'uso di nuove tecnologie.
Favorire programmi e percorsi diretti a contrastare l'isolamento e la marginalizzazione, promuovere il superamento degli ostacoli che impediscono l'esercizio fisico, favorire lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, realizzare nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare, promuovere l'alfabetizzazione informatica e l'uso di nuove tecnologie.
SI ATTENDONO GLI STANZIAMENTI PER TRADURRE LE DISPOSIZIONI IN OPERATIVITÀ
I principi e le indicazioni a cui dovrà attenersi il Governo sono contenuti nell'articolo 2: indicazioni che ora come ora, per precisa indicazione della legge 33, saranno però supportate finanziariamente solo dagli attuali stanziamenti. Si parte dalla cultura della salute e della prevenzione, per la quale dovranno essere previste apposite campagne informative, tese a favorire il mantenimento delle capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali spingendo anche sull'attività sportiva.
IL CO HOUSING INTERGENERAZIONALE PER RIDURRE LE DISTANZE E CREARE SOLIDARIETÀ SOCIALE
Dovranno essere favorite le occasioni d'incontro e socializzazione degli anziani con la previsione di nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare: si tratta del senior co-housing, un modello abitativo sempre più diffuso negli Stati Uniti e in Europa, in cui si condividono spazi comuni e servizi, prevedendo, ad esempio, spazi per l'assistenza medica, la ginnastica e attività legate all'età avanzata. Nel testo normativo si pensa anche a forme di coabitazione con persone di età diverse, specie giovani in condizioni svantaggiate: si tratta del co-housing intergenerazionale, ancora poco diffuso in Italia, caratterizzato da una varietà di strutture familiari composte da giovani coppie con figli, anziani e pensionati, famiglie monoparentali e single, legate dal fatto che vivere assieme attraverso le generazioni presenta vantaggi per tutte le età.
LA PERSONA ANZIANA AL CENTRO
L' intera impalcatura degli interventi previsti guarda alla valorizzazione della persona anziana. Determinante sarà l'incontro, lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, anche allo scopo di valorizzare la conoscenza e la trasmissione del patrimonio culturale, linguistico e dialettale.
Per promuovere la solidarietà e la coesione tra generazioni verranno valorizzate, per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, le esperienze significative di volontariato nel curriculum dello studente anche per il riconoscimento di crediti formativi scolastici e, per gli studenti universitari, le attività svolte in convenzione tra atenei e le strutture residenziali, semiresidenziali o a domicilio, anche in questo caso con il riconoscimento di crediti formativi universitari.