Quota 103 verso la proroga, riforma pensionistica al palo. quota 41 rinviata al 2025, mancano 9 miliardi di euro
Come ha spiegato l'Inps nella circolare del 10 marzo scorso, la finanziaria prevede in via sperimentale per il 2023, la facoltà di conseguire il diritto alla “pensione anticipata flessibile”
Oltre alla proroga per un anno di Quota 103 il Governo non può esporsi. Quindi prende tempo. Come ha spiegato l'Inps nella circolare del 10 marzo scorso, la finanziaria prevede in via sperimentale per il 2023, la facoltà di conseguire il diritto alla “pensione anticipata flessibile” al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 41 anni.
Il trattamento di pensione in esame è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente, per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto ai requisiti ordinari previsti per la pensione di vecchiaia.
L'ALTERNATIVA ALLA FORNERO COSTA 9 MILIARDI DI EURO
Un meccanismo che consenta uscite anticipate dal lavoro alternative al ritorno della legge Fornero che prevede il pensionamento a 67 anni di età con 41-42 di contributi. La soluzione strutturale, proposta soprattutto dalla Lega, si basa sul prepensionamento universale con 41 anni di contributi. Ma per realizzare il progetto, a regime, occorrono 9 miliardi di euro. Così attualmente Quota 41 è riservata solo ai lavoratori precoci (in attività prima dei 19 anni di età) e ad alcune categorie di addetti a mansioni gravose.
QUOTA 103, COME SI CALCOLA L'ASSEGNO
Per chi decide di andare in pensione con questa strada non ci sarà alcuna penalizzazione in merito al criterio di calcolo dell’assegno, ma solo un tetto massimo per il trattamento riconosciuto. In pratica si applicherà il sistema retributivo – assegno calcolato sullo stipendio – sulla anzianità acquisite sino al 31 dicembre 1995 e, poi, il sistema contributivo – assegno calcolato solo sui contributi versati – dal 1° gennaio 1996. Tuttavia, chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti dell’età per la pensione di vecchiaia non potrà ricevere, come detto, un assegno superiore a 5 volte quello minimo, ossia sopra i 2.870 euro lordi. Quindi, tra i 62 e i 67 anni (età necessaria per la pensione di vecchiaia) chi sceglie Quota 103 dovrà rinunciare a un trattamento superiore a 5 volte l’assegno minimo. Dai 67 anni in poi, invece, riceverà l’assegno che gli spetta secondo la sua specifica situazione contributiva.
L'IPOTESI TRIDICO, PREPENSIONAMENTO A 63 ANNI
Già durante il governo Draghi c'era al vaglio un meccanismo che consente il prepensionamento a 63 anni calcolando l’assegno con il metodo contributivo integrale. Per chi avesse aderito, ci sarebbe stato un taglio medio del 3 per cento annuo per 4 anni. E poi, allo scoccare dei 67 anni di età, ci sarebbe il ritorno alla pensione piena. Si tratta di una soluzione, escogitata dal presidente dell’Inps in due tempi utile a superare, in maniera morbida, lo scoglio del ritorno alle legge Fornero, che rischia di incagliare migliaia di lavoratori creando una disparità rispetto a chi, negli ultimi tre anni è riuscito a raggiungere il prepensionamento.