Rapporto svimez, sud in recessione: stimati 500 mila nuovi poveri nel 2023.
Per Inac-Cia il governo dovrà aprire a forti investimenti per tutelare la coesione sociale.
L'aumento dei prezzi dell'energia e dei beni alimentari oltre alla riduzione dei salari al minimo spianano la strada all'incremento delle sacche di povertà per 500mila nuovi poveri al Sud. L'allarme sulla grave recessione che colpirà il Mezzogiorno nel 2023 è stato lanciato oggi dalla Svimez in occasione della presentazione del 49esimo rapporto annuale. Lo shock inflazionistico esaspera il divario economico fra Nord e Sud e colpisce 287 nuclei familiari.
Mastrocinque: Le politiche nazionali dovranno necessariamente assicurare continuità alle misure contro il caro energia. La precarizzazione del lavoro ha prodotto salari talmente bassi da gettare i lavoratori in condizioni di povertà. Reddito di Cittadinanza ammortizzatore necessario, ma certamente non risolve il problema del divario: bisogna mettere in campo misure di politiche attive del lavoro. I sussidi servono per superare una difficoltà particolare, ma per ripartire abbiamo bisogno di lavoro e investimenti in infrastrutture materiali e immateriali. Il Paese ha bisogno di essere unito e coeso: basta divisioni".
Il centro studi illustra un'analisi sul ruolo del Reddito di Cittadinanza che il Governo Meloni intende gradualmente sopprimere, sottolineando l'importanza dello strumento di contrasto alla povertà e la oggettiva difficoltà di reinserimento lavoratori per i percettori; oltre al tasso troppo basso degli stupendi che relegano i lavoratori in condizioni di povertà.
Svimez parla di part-time involontario: i lavoratori a tempo parziale involontari nelle regioni del Sud siano ben il 77% (54,7% al Nord). I dipendenti a bassa retribuzione sono il 34% del totale nel Mezzogiorno e il 18% nel resto del paese.