Reddito di cittadinanza, in 5 regioni dicono no alla cancellazione
Toscana, Campania, Puglia, Emilia Romagna e Comune di Roma contro l'abolizione del sussidio che esporrebbe al rischio di povertà assoluta milioni di persone. Si varano misure locali alternative
Toscana, Campania, Puglia, Emilia Romagna e Comune di Roma contro l'abolizione del sussidio che esporrebbe al rischio di povertà assoluta milioni di persone. Si varano misure locali alternative
Il superamento del Reddito di Cittadinanza che già dal prossimo agosto avrà i suoi effetti, è destinato a imprimere uno scossone sulla tenuta sociale del Paese. Come è ormai noto, dal 1° gennaio 2024 sarà del tutto sostituito dall'Assegno di Inclusione. Ma saranno migliaia le famiglie che perderanno il sussidio alla luce della stretta applicata dal Governo Meloni. In tanti perderanno i requisiti minimi per continuare a beneficiare del supporto, e si riducono a 7 le mensilità per gli occupabili.
REDDITO DI CITTADINANZA, COSA CAMBIA
Le regioni temono il peggio e sottolineano da settimane come la misura sia indispensabile per garantire la tenuta sociale del Paese, e per combattere la povertà.
L’assegno di inclusione sarà riservato ai nuclei familiari non occupabili in cui ci sono minori, disabili o anziani. L’importo del sostegno sarà di 500 euro a cui aggiungere altri 280 euro come bonus aggiuntivo qualora ci fosse un contratto di locazione ad uso abitativo. La prima quota è l’integrazione al reddito vera e propria, fino a un massimo di 6mila euro, mentre la seconda un’integrazione legata alla locazione con contratto registrato. L’assegno sarà erogato per 18 mesi, con la possibilità di rinnovo per altri 12 mesi.
CONTRO L'ABOLIZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA, LE STRATEGIE ALTERNATIVE DELLE REGIONI
Da Nord a Sud, l'abolizione del sussidio è stato oggetto di contestazioni. Ad esempio la Toscana, ha pensato ad un piano regionale attivo da luglio, per 3.800 persone che diventeranno circa 26mila dal 2024. Ovvero da quando prenderà il via l’assegno di inclusione che lascerà fuori molti attuali percettori del Rdc.
Puglia, Campania ed Emilia Romagna, hanno pensato a delle misure alternative per sostenere tutte quelle persone che non potranno più percepire il Rdc dal prossimo anno. Invece il Comune di Roma ha stanziato tre bandi mettendo a disposizione fino a 240mila euro per sostenere le famiglie che hanno perso o perderanno nei prossimi mesi il sussidio. I bandi messi a punto dal Comune di Roma, si chiamano “OrientaMente”, “Ti aiuto io” e “Costruire percorsi”.
IN CAMPANIA SPUNTA LA MIR- MISURA INTEGRATIVA REGIONALE
Il governo de Luca in Campania annuncia una misura urgente, la Mir- Misura Integrativa Regionale- in sostituzione del Reddito di cittadinanza. Questa avrà lo scopo di sostenere le persone e famiglie in stato di bisogno e fragilità sociale. E' già partita la petizione popolare che chiede l’avvio della misura a partire dal 1° ottobre 2023, al fine di garantire un sostegno economico alle persone escluse dalle nuove misure del governo. Invece entro il 15 settembre si richiederà la presentazione di un elenco dei beneficiari del sussidio da includere nella MIR.