Rivoluzione reddito di cittadinanza, ecco i tre nuovi strumenti di assistenza
La bozza del nuovo Decreto Lavoro affronta anche il superamento del reddito di Cittadinanza, come peraltro già ampiamente preannunciato tanto dalla Legge di Bilancio, quanto dagli indirizzi politici del Governo
La misura di sussidio sarà sostituita da diversi strumenti per l'inclusione sociale e lavorativa delle famiglie a basso reddito. Avranno precedenza i nuclei con minori anziani o disabili.
Il testo del Decreto Lavoro varato dall'esecutivo Meloni e che dovrà essere approvato dal Consiglio dei Ministri, contiene le misure dello strumento di assistenza ai nuclei familiari piu fragili e di politiche attive.
Il Decreto prevede tre diversi strumenti, almeno per il primo anno di applicazione, adatti alle specifiche esigenze, ovvero :
- la “Garanzia per l’inclusione” (GI) per i nuclei familiari con componenti disabili o minorenni;
- la “Garanzia per l’attivazione lavorativa” (GAL) per chi è in grado di lavorare;
- la Prestazione di accompagnamento al lavoro (PAL) solo per gli ultimi mesi del 2023, per le famiglie che perderanno il reddito di cittadinanza.
LA GARANZIA PER L'INCLUSIONE, REQUISITI E DURATA
La Garanzia per l’inclusione (GI) sarà una prestazione economica attiva dal 1° gennaio 2024 riservata alle famiglie in cui vi sia un componente (come minimo) piu fragile, ovvero
- disabile
- minorenne
- con più di 60 anni
- un soggetto titolare di assegno di invalidità civile, anche solo temporaneamente.
Altri requisiti sono simili a quelli del reddito di cittadinanza ma più stringenti dal punto di vista del reddito.
Sono richiesti infatti:
- cittadinanza italiana o Ue o di Paesi terzi con titolarità del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o status di protezione;
- residenza in Italia per almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo;
- reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicati l'apposita scala di equivalenza,
- patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione fino a un massimo di 150.000 euro
- patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, adeguato al numero dei componenti
Non vengono calcolati nel nucleo per 12 mesi i disoccupati per dimissioni volontarie eccettuate quelle per giusta causa e per risoluzione consensuale.
Come per il reddito di cittadinanza dovrebbe essere prevista una integrazione per le spese di affitto.
La misura anche questa volta sarà gestita dall'INPS a cui andrà fatta richiesta firmando un Patto di attivazione digitale. Partirà dal mese successivo a quello della domanda e durerà 18 mesi, rinnovabili per altri 12 dopo un mese di stop.
GARANZIA ATTIVAZIONE LAVORATIVA- GAL, COS'E' E CHI LA PUO' RICHIEDERE
Secondo le prime indicazioni fornite dalla bozza del Decreto Lavoro, a gennaio 2024 dovrebbe partire una misura diversa chiamata Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL), riconosciuta dall’INPS con importo di:
350 euro per il primo richiedente
175 per il secondo richiedente nel nucleo familiare
per un periodo di 12 mesi
ai soggetti tra i 18 e i 59 anni
con un ISEE più basso di quello della GI (6.000 euro)
La GAL potrà essere riconosciuta, per un massimo di due persone per ciascuna famiglia. Non sarà rinnovabile e non è cumulabile con la Garanzia per l’inclusione e con altre indennità di disoccupazione come la NASPI.
PRESTAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO DOPO IL RDC
La prestazione di accompagnamento al lavoro - PAL - sarà garantita ai beneficiari del reddito di cittadinanza alla scadenza delle vecchia misura 1 settembre 2023 e durerà fino al 31 dicembre 2023.
Si tratta di una indennità mensile di 350 euro riservata a coloro che abbiano firmato il patto per il lavoro e siano inseriti in misure di politica attiva del lavoro. Si dovrà presentare domanda all'INPS prima della scadenza ovvero, probabilmente, entro luglio 2023.
L'INPS nel frattempo effettuerà i controlli e provvederà ad erogare da settembre l'indennità ancora con la Carta RDC.