Piccolo passo del governo verso i pensionati
Con l'emendamento del Governo alla Legge di Stabilità presentato il 14 dicembre in Commissione Bilancio della Camera sulla no tax area e sulla indicizzazione delle pensioni, si è ottenuto un primo piccolissimo passo a favore dei pensionati.
L'area delle pensioni non tassate dall' IRPEF (NO TAX AREA) viene allargata per i pensionati con età inferiore ai 75 anni dagli attuali 7500,00 euro di pensione annua a 7.750,00 euro; per chi ha più di 75 anni da 7.750,00 euro di pensione annua a 8.000,00 euro, tutto ciò a partire dal 1 gennaio 2016 e non dal 2017 come previsto in precedenza.
Sulla indicizzazione delle pensioni (cioè quel piccolo aumento annuo che per gli astrusi calcoli in essere, vedeva quest'anno una diminuzione del costo della vita – per la verità nessuno di noi se n'è accorto – ma il paniere così ha stabilito) che per il 2016, prevedeva una diminuzione delle pensioni, si è ottenuto che non fossero richiesti indietro dei soldi.
E' questo senz'altro un risultato positivo al quale ha contribuito anche la nostra mobilitazione con la raccolta delle firme sulla petizione presentata nei giorni scorsi al Senato della Repubblica e che vedrà coinvolti la Camera dei Deputati ed il Governo, insieme alle iniziative di lotta intraprese anche dalle altre associazioni dei pensionati.
Quindi occorre allargare la mobilitazione per ottenere l'aumento delle pensioni basse, i cosiddetti minimi, per raggiungere almeno il 40 per cento del reddito medio nazionale, cioè 650,00 euro al mese, l'estensione ai pensionati sotto i 1.000 euro del bonus di 80,00 euro mensili ed un ulteriore allargamento della no tax area, sulla quale come abbiamo detto un primo parziale risultato si è ottenuto.
Si tenga però conto che negli altri Paesi d'Europa i pensionati pagano meno tasse. In Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna l'area delle pensioni non tassate arrivava nel 2013 ai 9.000,00 euro di pensione annua contro i nostri 7.500,00 euro annuali.
Inoltre è bene sapere che negli altri Paesi d'Europa i pensionati pagano in media il 30% in meno di tasse.
Uno studio della Confesercenti, sempre relativo al 2013, rileva che un anziano tra i 65 ed i 75 anni, senza familiari a carico con un reddito di 20.000,00 euro annui era sottoposto in Italia (anno 2013) ad una pressione fiscale pari al 20,73%. In Spagna la tassazione era allora del 9,5%, in Gran Bretagna del 7,2%, in Francia del 5,2%, in Germania 0,2%. In Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Lituania le pensioni non sono tassate.
Nella petizione noi ponevamo come secondo punto delle rivendicazioni il recupero progressivo del potere d'acquisto delle pensioni conseguite dopo una vita di lavoro, con una più puntuale indicizzazione e la eliminazione del drenaggio fiscale.
Le risorse per ottemperare alla richieste dei pensionati sono da individuare in una lotta reale alla evasione ed elusione fiscale, alla corruzione ed alla criminalità, agli sprechi ed ai privilegi di numerose caste.