11 Maggio 2023 | Notizie

A settembre arriva "supporto per la formazione e lavoro" per 615 mila profili occupabili

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Il Decreto Lavoro riforma il Reddito di Cittadinanza. Oltre all' introduzione dell'Assegno di Inclusione dal 1 gennaio 2024, arriva un altro strumento di contrasto alla povertà: "Supporto", la piattaforma pronta a rispondere a 615 Mila profili occupabili

Il Decreto Lavoro riforma il Reddito di Cittadinanza. Oltre all' introduzione dell'Assegno di Inclusione dal 1 gennaio 2024, arriva un altro strumento di contrasto alla povertà: "Supporto", la piattaforma pronta a rispondere a 615 Mila profili occupabili.

SUPPORTO, REQUISITI PER ACCEDERE ALLA MISURA
Per accedere al Supporto per la formazione e lavoro è richiesta una soglia Isee a 6mila euro per il nuovo contributo che sarà «personale» e attribuibile a diversi componenti del nucleo familiare.
Sostituirà il Reddito di cittadinanza per gli adulti tra i 18 e i 59 anni. E a questo contributo a partire da gennaio 2024 si affiancherà l’Assegno di inclusione per chi ha in famiglia minori, disabili o anziani, che andrà a sostituire definitivamente l’Rdc.

"SUPPORTO" GARANTISCE UNA INDENNITÀ DI 350 EURO PER 12 MESI
Il Supporto sarà destinato ai profili «occupabili». Infatti nella richiesta l’interessato è tenuto a rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. La relazione tecnica al Dl Lavoro stima che, a regime, il supporto potrà raggiungere 615mila persone. La soglia Isee d’accesso sarà più bassa rispetto a quella dell’Rdc: il nucleo familiare di appartenenza dovrà avere un’attestazione non superiore a 6mila euro e il beneficio durerà al massimo 12 mesi senza poter essere rinnovato. Si prevede un’indennità di 350 euro in caso di redditi nulli e di partecipazione a iniziative formative o a progetti utili alla collettività.

IL VINCOLO DELLA RESIDENZA IN ITALIA
Il vincolo della residenza in Italia scenderà da dieci ad almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Bisognerà sempre avere un Isee non superiore a 9.360 euro, ma è modificata la scala di equivalenza sulla base della quale sono determinati sia la soglia di reddito per accedere al beneficio (che è un requisito ulteriore rispetto all’Isee), sia l'ammontare del sussidio annuo.

L'ACCESSO A "SUPPORTO" PREVEDE UNA SCALA DI EQUIVALENZA, DI CHE SI TRATTA
La scala di equivalenza è un “punteggio” per il quale va moltiplicata la soglia di reddito di 6mila euro e l'ammontare annuo della prestazione.
I componenti adulti oltre il primo, ad esempio, nel reddito di cittadinanza “valgono” sempre 0,4. Invece nel nuovo sistema questo punteggio si ottiene soltanto in caso di componenti maggiorenni con carichi di cura. I figli minorenni, fino a due, “valgono” 0,15, i componenti disabili o non autosufficienti 0,5, le persone di 60 anni o più 0,4. Cambia anche il peso dei minori oltre il secondo, per i quali spetta un punteggio di 0,1 (al posto degli attuali 0,2).
Anche gli importi del beneficio andranno moltiplicati per la stessa scala di equivalenza, fino a un massimo di 2,2 o di 2,3 in caso di disabili nel nucleo (quindi fino a 1.150 euro al mese).

"SUPPORTO" PREVEDE ANCHE IL CONTRIBUTO PER L'AFFITTO
A parte resterà il contributo per l'affitto, fino a 3.360 euro all’anno. Infine è stato rivisto anche il requisito legato al patrimonio immobiliare, come definito ai fini Isee, che non deve superare i 30mila euro. La casa di abitazione, che non veniva considerata ai fini del reddito di cittadinanza, ora avrà rilevanza, ma solo se il suo valore a fini Imu supera i 150mila euro (che corrisponde a una rendita fra 800 e 900 euro).

 


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