Reddito di cittadinanza, a luglio ultimo pagamento per chi non ha un minore, un disabile o un ultra 60enne
Il reddito di Cittadinanza è alle battute finali. L'istituto di Previdenza avvia le operazioni per pagare l'assegno di maggio, che è uno degli ultimi prima dello stop di luglio. Da settembre si passa al bonus Formazione e Lavoro, ma non per tutti
REDDITO DI CITTADINANZA, LA VALUTAZIONE MENSILE INPS PER CONFERMARE L'EROGAZIONE DELL'ASSEGNO
Ogni mese l’Inps effettua una valutazione del nucleo aggiornata all’ultimo giorno del mese precedente: per il pagamento di maggio 2023 si guarderà alla situazione aggiornata al 30 aprile scorso. Laddove non dovessero esserci stati cambiamenti rispetto al mese precedente non ci saranno problemi in quanto il pagamento arriverà regolarmente sabato 27 maggio. Diversamente, se nel frattempo è stato comunicato all’Inps l’inizio di un’attività lavorativa da parte di uno o più componenti, verrà verificato che il nucleo familiare soddisfa ancora i requisiti per beneficiare del Rdc ed eventualmente, se necessario, verrà ricalcolato l’importo.
REDDITO DI CITTADINANZA, A LUGLIO L'ULTIMO PAGAMENTO. VEDIAMO PER CHI
A luglio 2023 scatterà l’ultimo pagamento per quelle famiglie che al loro interno non hanno neppure un minore, un disabile oppure un componente con più di 60 anni di età. Al contrario, il reddito si conferma per quei nuclei che hanno questi requisiti fino al 31 dicembre.
A SETTEMBRE SI PASSA DAL REDDITO DI CITTADINANZA AL BONUS INDIVIDUALE PER LA FORMAZIONE E IL LAVORO DA 350 EURO
Per le persone tra i 18 e i 59 anni non disabili da settembre, infatti, arriva il Supporto per la formazione e il lavoro, un bonus di 350 euro riconosciuto individualmente per un massimo di 12 mesi, ma solamente per coloro che prendono parte a un corso di formazione o riqualificazione professionale (e comunque solo per la durata del corso stesso).
Nel mese di agosto non ci sarà alcun sussidio di cui poter disporre. Nel frattempo sarà possibile cercare un corso di formazione che potrebbe essere d’aiuto per acquisire nuove competenze e migliorare il proprio Curriculum Vitae: solo così, infatti, si avrà accesso alla nuova misura sostitutiva del Reddito di cittadinanza.
I NUCLEI FAMILIARI DESTINATARI DEL REDDITO DI CITTADINANZA HANNO UN SOLO COMPONENTE
le famiglie con l’assegno sono scese a quota 956.817, al livello più basso dopo l’ottobre del 2020. Quasi la metà di queste famiglie (il 46,6%) è costituita da un solo componente, ed è su questa platea che incideranno maggiormente le nuove norme con l’esaurimento a fine agosto del sussidio per le famiglie nelle quali non ci sono minori, disabili o over 60.
Secondo quanto emerge dall’Osservatorio Inps sul reddito e la pensione di cittadinanza ad aprile le persone coinvolte nelle 956.817 famiglie sono state 2.004.164. L’importo medio per nucleo ad aprile è stato pari a 571,11 euro mentre la spesa complessiva è stata di 546,44 milioni, in calo rispetto ai 596,05 milioni di marzo. Il dato su persone e importi potrebbe crescere lievemente nei prossimi mesi quando saranno elaborate tutte le domande.
PENALIZZATE LE FAMIGLIE NUMEROSE CHE HANNO PERCEPITO UN REDDITO BASSO
Il sussidio contro la povertà resta sbilanciato a favore delle famiglie con un solo componente anche a causa delle regole sulla scala di equivalenza che penalizzano le famiglie numerose. Si tratta di 446.372 nuclei con un assegno medio di 463,46. Tra questi ci sono 76.475 nuclei composti da single disabili. Le famiglie con il reddito o la pensione di cittadinanza con sei o più componenti sono invece appena 15.527 per 99.628 persone coinvolte e un assegno medio di 828,77 euro.